giovedì 29 maggio 2014

Un PD da DC

Il grande partito, capace di unire le anime politiche più disparate, che Renzi invocava ed auspicava sta prendendo forma. Le cause che stanno portando a  questo risultato sono molteplici e differenti, partendo dal fatto che in Italia c’è un elettorato in movimento, fino ad arrivare al bisogno di una politica capace di rassicurare un Paese in crisi economica e morale.
Si sta delineando nuovamente un mono-partito in grado di assorbire storici elettori di sinistra, ma anche di centro, centro destra e gli eterni indecisi. La storica vittoria del PD alle ultime elezioni europee dimostra in modo inconfutabile che in politica non esiste più la destra o la sinistra, due ideologie differenti, bensì si è creato il partito del pensiero dominante. Dopo il dissenso iniziale e le varie contrapposizioni, Renzi ,con questa vittoria può sancire la sua leadership nel PD, anche perché  i pochi che un tempo facevano parte del gruppo dissidente, ora si allineano alla maggioranza del partito.
Poi, per tutti coloro che dentro si sentono ancora di “sinistra”, ciò che più sconvolge è la costatazione che esistono ancora milioni di connazionali che riescono a votare il, senza più ombra di errore, condannato Silvio. Ma sarà sempre così? Vedremo mai il definitivo tramonto della fosca stagione berlusconiana? Forza Italia sembra proprio indistruttibile, neanche i presunti “complotti internazionali” possono scalfirlo.
In tutto ciò, un dato che non va sottovalutato è il consolidamento del Movimento 5 Stelle. Anche se la sua può apparire una sconfitta, dato che ci sono molti milioni di voti in meno rispetto alle scorse elezioni nazionali, in realtà  con la sua percentuale di preferenze il M5S si afferma come il secondo partito italiano. È plausibile pensare che questo calo sia dovuto non solo a una comunicazione aggressiva e priva di contenuti, ma anche ad una scarsa considerazione delle esigenze dei cittadini che insieme al cambiamento per un rinnovamento della classe politica, chiedono anche concrete ricette per uscire dallo stallo economico in cui l’ Italia versa. Il neo nato Movimento, da poco in Parlamento, deve ancora comprendere le dinamiche istituzionali.

E la sinistra? Questa  appare destinata all’ estinzione, proprio come certi animali rari, preziosi. Senza il duro e ingegnoso lavoro di chi ha creduto in una Europa diversa con L’ Altra Europa con Tsipras, forse in questi giorni avremmo celebrato il funerale della sinistra italiana. Ma per fortuna non è cosi, quella soglia poco democratica del 4% è stata oltrepassata. Da oggi  si ha la possibilità di creare qualcosa di solido per coloro che ancora ci credono.